Non ci sono prodotti a carrello.
Il lancio della capsula Dragon realizzato dall’azienda americana SpaceX, è avvenuto con successo dopo i problemi registratisi il 6 gennaio, che avevano portato all’interruzione della missione a un minuto e 21 secondi dalla partenza.
La capsula Dragon, che trasporta 2300 chilogrammi di carico utile, inclusi alcuni materiali indispensabili al supporto dei 256 esperimenti scientifici che si svolgono nel corso di Expedition 42 e 43, rifornirà la Stazione spaziale internazionale nell’ambito della missione CRS-5.
Alle ore 10.47 del mattino del 10 gennaio 2015, il vettore Falcon-9 ha sollevato la capsula Dragon dal pad 40 della Cape Canaveral Air Force Station in Florida, per il volo di rifornimento commissionato dalla Nasa all’azienda di Musk.
Il precedente tentativo di lancio era stato annullato quando gli ingegneri dell’azienda di Howthorne, California, avevano notato una strana variazione nella telemetria in uno degli attuatori dei motori di controllo dell’assetto e avevano perciò preferito rimandare la missione.
Il 12 gennaio Dragon raggiungerà la stazione spaziale quando il comandante di Expedition 42 Barry Wilmore, assistito dall’ingegnere di volo Samantha Cristoforetti dell’ESA, utilizzerà il braccio robotico Canadarm per agguantare la capsula.
SpaceX aveva l’obiettivo di validare in tale volo anche il rientro e il recupero del primo stadio del razzo vettore, ma l’operazione è fallita a causa del brusco atterraggio avvenuto su una chiatta ormeggiata al largo dell’Oceano Atlantico, a 300-400 chilometri dalle coste di Jacksonville, anche se Musk ha minimizzato l’accaduto spiegando che gli ingegneri di SpaceX possiedono tutti i dati telemetrici per riprovarci nel prossimo lancio.
La missione aveva, infatti, come aspetto particolare quello di tentare il rientro, subito dopo il lancio, del primo stadio del razzo vettore Falcon 9, cosa mai realizzata prima.
Fonte: SpaceX
