Rivista #239: “Stazione meteo con Mercury System”

 

Tra i contenuti del fascicolo 239 (ottobre 2019)  attualmente in edicola, il progetto di una semplice stazione meteo basata su Mercury System, che visualizza temperatura e umidità ambiente su una dashboard web.

Con la crescente diffusione e l’abbassa­mento dei costi delle tecnologie digitali, negli ultimi decenni una serie di appara­ti un tempo inaccessibili al grosso pub­blico è divenuta alla portata dell’utenza “consumer”. L’esempio principe di questa situazione è sicuramente il Personal Computer, che è entrato nelle case delle persone comuni tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80 del secolo scorso, dopo essere stato per più di un ventennio appannaggio del mondo della ricerca e di quello aziendale. Tralasciando la rivoluzione epocale messa in campo dalla diffusione dei Per­sonal Computer, nel loro piccolo altri apparati elettronici sono diventati accessibili per l’utente comune con la diffusione di determinate tecnologie: uno di questi è la stazione meteo di­gitale, che ha fatto la sua comparsa come prodotto consumer nei primi anni 2000. Si tratta essenzialmente di un dispositivo embedded dotato di un display e di una serie di sensori (sen­sore di temperatura, sensore di umidità, sensore barometrico, pluviometro, ecc.) in grado di visualizzare sul display stesso le informazioni reperite dal set di sensori collegati, e, nei modelli più evoluti, di fare anche delle previsioni. Tuttavia, anche un oggetto dalla storia così recente rischia di diventare obsoleto se non rimane al passo con i tempi e in questo contesto, per evolversi, la stazione meteo deve diventare connessa e in particolare deve diventare un oggetto IoT, in modo che la con­sultazione di una particolare installazione possa avvenire da qualsiasi parte del mondo, tramite un PC o uno smarthpone.

Quello che ci proponiamo di realizzare in questo articolo è proprio una stazione meteo IoT, che sia in grado di visualizzare localmente i dati raccolti dai sensori, sia di inviarli, tramite collegamento WiFi, ad un server in modo da poterli poi visualizzare tramite un’opportuna interfaccia web.

Per lo sviluppo di questo progetto utilizzeremo il Mercury System, un sistema che ha una predisposizione naturale per la realizzazione di sistemi connessi ed IoT e che abbiamo presentato nell’articolo ad esso dedicato nel fascicolo n° 234. Ci serviremo della classica BB110 come unità di elaborazione e di due schede slave: la MB210 (Modem WiFi) e la SB330 (slave dotato di sensore di temperatura ed umidità).

La Base Board (BB110) è già stata descritta nel predetto fascicolo n° 234, quindi non ne ripeteremo la descrizione; qui ci concentreremo sull’analisi delle due unità slave, che ancora non conoscete.

 

IL PROGETTO

Ciò che si proponiamo di realizzare è un siste­ma di principio simile a quello rappresentato in Fig. 1. In sostanza i dati raccolti sulla piattaforma embedded vengono inviati tramite metodo http POST verso un servizio di data sharing cloud. Nel nostro caso utilizzeremo dweet.io, un servizio di IoT messaging che permette lo stoccaggio gratuito di piccole quantità di dati per 24 ore.

I dati immagazzinati del database di dweet.io pos­sono essere successivamente recuperati in diversi modi, ad esempio tramite l’uso di una app specifica oppure tramite un server aggiuntivo (chiamato Visualization Server nel nostro esempio). Noi ci avvarremo di questa seconda opzione, e nello specifico utilizzeremo Freeboard come servizio di visualizzazione. Freeboard è una dashboard web esplicitamente pensata per applicazioni IoT: può essere direttamente connessa a dweet.io (si tratta infatti di prodotti della medesima azienda, ossia la statunitense Bug Labs) e dispone di una serie di widget, grafici ed altri elementi che permettono una visualizzazione appropriata dei dati raccolti.

L’articolo completo è pubblicato sul numero 239 (Ottobre 2019), acquistabile in tutte le edicole. 

 

 

 

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